L’originalità è una materia rara, in via di estinzione, nell’epoca di omologazione fornita dalla comoda scorciatoia all’IA.
Alla stessa domanda posta varie volte, ogni articolo prodotto dalla Deep Machine, avrà un certo numero di risposte. e continuando a porre la stessa domanda, la macchina darà sempre la stessa risposta rimaneggiata. Manca qualcosa! Manca la capacità di improvvisare, di descrivere sensibilmente, di ideare uno stile (lo stile è un’invenzione e un progetto che chi scrive affina e personalizza). Manca la persona, l’IA è massimalista, ha prestazioni muscolari, massive, ma non è umana. Questo fa si che la sua scrittura non abbia qualità, letterarie, narrative, sensibili ed estetiche.
L’IA crea un conformismo tecnologico e tecnocratico, di bassa qualità.
Solo la vera scrittura, elaborata da professionisti che hanno impiegato il loro tempo a imparare a scrivere, sono in grado di dare la qualità letteraria che deriva dalla rilettura e interpretazione umana della cultura umanistica. Senza perdersi nella “Matrix” nella quale viviamo tutti i giorni. Su questo fatto, nessuna macchina ci farà veramente concorrenza.
Scrivere, è linguaggio, invenzione, immaginazione, esercizio, studio e qualcuno in grado di leggerle, di riconoscerle, ci sarà sempre. Il resto sono solo parole digitali.
Testo pubblicato su Ritratto Artigiano n°3 del 2018
Titolo ” Biennale ’18, architettura: free and between”
La biennale 2018 ha un manifesto programmatico che punta gli occhi degli spettatori sugli spazi che, nel mondo, riescono ad andare oltre i cancelli della proprietà privata, luoghi che si ‘frappongono’ creando spazi capaci di porsi in dono alla società civile e alle persone spaziando tra la dimensione pubblica e quella più intima e riflessiva.
In giro per i padiglioni, si sviluppano teorie progetti, installazioni e documenti di lavori esistenti, dal recupero di edifici storici diventati meravigliose biblioteche, alla ricerca del concetto di Free Space in Between, lo spazio libero che sta tra gli spazi della città.
Un interessante settore riguarda le occasioni perdute, rivisita i progetti per Venezia rimasti sulla carta, mai costruiti, disegnati da grandi architetti come Frank Lloyd Wright, Louis Kahn, Le Corbusier, Isamu Noguchi, ai tempi in cui il fastidioso termine archistar ancora non era stato coniato.
Pubblicazione di racconti